La cappella di Beauregard

La cappella di Beauregard

La costruzione negli anni Cinquanta del Novecento di una grande diga nella parte alta della Valgrisenche determinò l’evacuazione definitiva di cinque villaggi abitati tutto l’anno, le cui case furono successivamente sommerse dalle acque, oltre all’abbandono delle due frazioni più alte che si sarebbero trovate sulle sponde del lago non più accessibili con una strada. 

Tra i villaggi inghiottiti dalle acque, quello di Beauregard (che ha dato il nome alla diga) era dotato di una cappella dedicata ai santi Orso e Ilario. Nel XIX secolo un abitante del villaggio di Suplun, Jean-François Usel, decise di costruire una casa in località Beauregard dando origine al villaggio. Nel 1891 i suoi figli, Grat Joconde e Cassien Usel, vi costruirono una cappella, che prese il posto di un oratorio che sorgeva in quel luogo da più di un secolo. Il 15 settembre 1891 il vescovo di Aosta Mons. Joseph-Auguste Duc, giunto a Beauregard in processione, benedì il nuovo edificio sacro, utilizzato da allora anche dagli abitanti di Suplun e Sevey. Nel 1894 il percorso della processione del secondo giorno delle Rogazioni che raggiungeva Bonne venne modificato in modo da passare anche da Beauregard. 

La cappella era inoltre meta della processione annuale in onore di sant’Antonio che si svolgeva il 13 giugno, fondata dai medesimi fratelli Usel nel 1899.
Dal 1952 la cappella, ad aula unica e dotata di un campanile a vela sul tetto, è sommersa dalle acque del bacino artificiale.
Al suo arredo originario della fine del XIX secolo apparteneva una statua, ora custodita nel museo d’arte sacra di Valgrisenche, raffigurante san Grato, opera dello scultore valsesiano Giovanni Comoletti.

 

Photos © Archives privés

 

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La cappella di Beauregard

La cappella di Beauregard

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Ici plus qu'ailleurs, le patrimoine c'est sacré