L’oratorio della Grand’Alpe

L’oratorio della Grand’Alpe

L’oratorio della Grand’Alpe è detto anche “oratorio di Marietta” poiché è stato costruito nel 1950 per mantenere fede ad un voto espresso da Marietta Viérin (1887-1948), le cui iniziali sono incise sulla base della nicchia scavata nella roccia. Durante la Seconda guerra mondiale, la donna, preoccupata per la sua famiglia, si era affidata alla Vergine Maria. Il figlio, Pierre Denis, era infatti partigiano con Cesare Chamonin e riuscì a salvarsi dai tedeschi e dai fascisti grazie all’aiuto di alcuni parenti che abitavano al Rocher. Marietta aveva poi un fratello, Justin, che era sordo. Un giorno arrivò un soldato. alle spalle dell’uomo e iniziò a minacciarlo con il fucile, ma Justin non si era accorto di nulla. Fortunatamente Marietta si trovava nei paraggi e poté spiegare la situazione evitando l’uccisione del fratello. Essendo deceduta nel 1948, non riuscì a far costruire la cappella. Se ne fecero carico due anni dopo i suoi figli Thomas, Pierre Denis, Nathalie, Clementine e Daniel. La croce in metallo posta sopra la roccia, in cui è ricavato l’oratorio votivo che custodisce una statua della Vergine, è stata messa dal parroco di Valgrisenche don Victorien Lettry (1949-1970) e proviene dal monumento posto al centro del cimitero distrutto dalla valanga del 1970. 

 

Photo © Roberta Bordon

 

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L’oratorio della Grand’Alpe

L’oratorio della Grand’Alpe

LON. 7.02292° LAT. 7.02292°

Ici plus qu'ailleurs, le patrimoine c'est sacré