Le croci della montagna
Coup de coeur !
LA CROCE DEI QUATTRO DENTI.
AI 4 VENTI, A FARE ECO AI VOSTRI RICORDI
“Dall’alto dei miei 4 m e 50 cm, mi trovo di fronte ad una vista panoramica della Valgrisenche, che da sempre attira la gente sulla cima dei Quattro Denti. Sono qui solo a partire dall’anno 2000, una data simbolica, all’origine di molte proiezioni, previsioni e predizioni. Collocata in memoria del passaggio su questa montagna del Santo Papa Giovanni Paolo II, il 19 luglio 1989, approfitto della mia presenza ai 4 venti per fare eco a tutte le croci della valle, portando il loro messaggio lontano e illuminandovi su questi importanti simboli di sacralizzazione del territorio. Spesso situati nei luoghi della memoria, si trovano anche lungo i sentieri di montagna difficili e pericolosi, che ricordano la via crucis”.
LA CROCE DEL COL DU MONT.
AL CROCEVIA
Spostandosi sull’altro versante della Valgrisenche, una grande croce squadrata posta su una base elevata segna uno dei colli più importanti della valle, il Col du Mont. Passaggio transfrontaliero molto frequentato da commercianti, artisti itineranti, immigrati e contrabbandieri, per secoli il colle è stato scena e testimone di eventi tragici come la morte di 33 operai della società metallurgica Cogne travolti dalla valanga, mentre portavano il cibo all’esercito nel gennaio del 1945.
LA CROCE DEI QUATTRO DENTI.
AI 4 VENTI, A FARE ECO AI VOSTRI RICORDI
“Dall’alto dei miei 4 m e 50 cm, mi trovo di fronte ad una vista panoramica della Valgrisenche, che da sempre attira la gente sulla cima dei Quattro Denti. Sono qui solo a partire dall’anno 2000, una data simbolica, all’origine di molte proiezioni, previsioni e predizioni. Collocata in memoria del passaggio su questa montagna del Santo Papa Giovanni Paolo II, il 19 luglio 1989, approfitto della mia presenza ai 4 venti per fare eco a tutte le croci della valle, portando il loro messaggio lontano e illuminandovi su questi importanti simboli di sacralizzazione del territorio. Spesso situati nei luoghi della memoria, si trovano anche lungo i sentieri di montagna difficili e pericolosi, che ricordano la via crucis”.
LA CROCE DEL COL DU MONT.
AL CROCEVIA
Spostandosi sull’altro versante della Valgrisenche, una grande croce squadrata posta su una base elevata segna uno dei colli più importanti della valle, il Col du Mont. Passaggio transfrontaliero molto frequentato da commercianti, artisti itineranti, immigrati e contrabbandieri, per secoli il colle è stato scena e testimone di eventi tragici come la morte di 33 operai della società metallurgica Cogne travolti dalla valanga, mentre portavano il cibo all’esercito nel gennaio del 1945.
Anecdote
LA PROTEZIONE DELLE CROCI DI MISSIONE
Anecdote
LA PROTEZIONE DELLE CROCI DI MISSIONE
Sul territorio della Valgrisenche sono state collocate molte croci di missione. Ne troverete ancora, isolate sulle rocce, come a Ceré o a La Torna di Mondanges, lungo la strada come a Bonne, o ancora vicino ai torrenti come quella eretta nel 1907 dagli abitanti del villaggio di Gerbelle, vicino al torrente Temeley, per evitare il rischio di smottamenti del terreno.
Altre croci sono scomparse, ma rimangono nella memoria degli abitanti e nelle fotografie d’epoca. Come nel caso della croce di missione di legno, con gli strumenti della Passione di Cristo, eretta nei pressi della cappella di Fornet. Gino si ricorda il giorno della sua installazione: “È nel novembre del 1919 che hanno messo la croce di missione a Fornet. Venivano sempre posizionate in autunno, quando la gente aveva terminato il lavoro in campagna. Quel giorno, il tempo era brutto e nevicava. Lungo la strada, il padre cappuccino fece il segno della croce in aria, e il tempo si calmò come per miracolo”.