LA CHIESA DI SAINT-NICOLAS, UNA STORIA DI CULTO

Non chiedetemi chi mi ha costruito. I fatti risalgono a così tanto tempo fa che non me ne ricordo. So solo che era italiano, che lavorava sotto la direzione del sacerdote Claude-Etienne Colliex e che la mia costruzione venne finanziata da emigrati nativi. Nota per essere una delle più belle della Savoia, la mia facciata, con il suo monumentale portale e gli elementi in rilievo o in trompe-l’oeil, non è tuttavia la mia unica arma seduttrice.

 

Dietro la mia architettura audace si nascondono interni che conferiscono alla parola magnificenza tutto il suo significato, con le mie volte dipinte con il famoso blu di Saint-Nicolas, i miei cinque altari e il mio altare maggiore realizzato verso il 1698-1702 da Jacques Clairant, per non parlare della tela centrale di Antoine Herzog, La Gloria di San Nicola, dipinta a Vienna nel 1733. Il mio fascino barocco è irresistibile. E anche se non riuscissi a fare di voi dei fedeli, susciterà in voi un’emozione indimenticabile.

coup de coeur

Coup de coeur !

IL TESORO NASCOSTO DEL MUSEO D’ARTE SACRA

Tutti gli oggetti e documenti di valore conservati in una chiesa vengono chiamati Tesoro.

Riguardo al tesoro della parrocchia di Saint-Nicolas, Bernard Grandjacques racconta “che durante i periodi turbolenti della Rivoluzione francese, il Reverendo David, parroco della chiesa, decise di nasconderlo in una fattoria di Nant Blanchet, facendo credere che lo avesse portato con sé durante il suo esilio.

Per ritrovarlo e ospitarlo nel presbiterio, si è dovuto attendere fino agli anni ‘50 del secolo scorso”. Oggi, si trova nel Museo d’Arte Sacra, dove sono esposti numerosi oggetti di oreficeria, dipinti, sculture e paramenti liturgici appartenuti alla chiesa, ma anche alle cappelle circostanti. Un museo completamente rinnovato dopo il 2008, che presenta tutta la tradizione religiosa della valle legata alla storia della sua gente e soprattutto dei suoi mercanti.

Ici plus qu'ailleurs, le patrimoine c'est sacré