Cappella di le Châtelet

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LA CAPPELLA DI CHÂTELET. SEGNO DEI TEMPI

Come molte cappelle, la mia costruzione in questo luogo è legata a un fatto che ha segnato la storia.
Per quanto mi riguarda, non si tratta di una catastrofe naturale, ma di una decisione del tutto umana: quella di seppellire sotto le acque di una grande diga non una, ma quattro cappelle e diversi villaggi. In loro memoria, sul mio campanile vi sono 4 campane, una per ogni cappella.
E il loro peso sulle mie spalle mi ricorda ogni giorno le responsabilità che incombono su di me. Un tempo pensavo che le famiglie espropriate di tutto mi avrebbero detestato. Ma è avvenuto esattamente il contrario. Nel 1959 sono stata accolta con grandissimo fervore e da allora sono diventata un luogo di forte devozione.

Anecdote
UN'EREDITÀ DI CULTO

“Come tutti gli ultimi nati, ho ereditato i gioielli di famiglia dai miei predecessori. Gli elementi del mio altare e il dipinto provengono dalla cappella di Fornet, che era la più antica della parrocchia, già esistente nel 1417 e intitolata all’Assunzione della Vergine e san Giocondo.
Restaurata nel XVII secolo, dopo la grande peste, come ringraziamento per la protezione della Vergine, venne ricostruita nel XVIII secolo, più grande e più luminosa.
Le mie statue in legno dei santi Orso e Leodegario appartenevano alle cappelle di Beauregard (costruita nel 1891) e Usellières, fondata nel 1638 e ricostruita nel 1870.
Per quanto riguarda i miei quadri, molti vengono dalla chiesa parrocchiale. Della cappella di San Leonardo di Surier, nata a seguito di un voto fatto da un abitante del villaggio nel 1627, ricostruita nel 1711 e ampliata nel 1884, ho ereditato solo la campana. Tipico di lei, non ha mai saputo stare zitta”.

icon place

Cappella di le Châtelet

CAPPELLA DI LE CHÂTELET
LOC. LE CHÂTELET

LON. 7.031857° LAT. 7.031857°

1786m

Altitudine

  • pied

Accesso

Ici plus qu'ailleurs, le patrimoine c'est sacré